Quando viene chiesto di pensare a un festival qualsiasi, la maggior parte delle persone ha in mente un evento musicale con una folla oceanica di persone che canta e si diverte condividendo le proprie passioni. Non è un caso, perché è davvero quella musicale la prima forma di festival accertata nella storia umana.
Facciamo un salto indietro di oltre duemila anni: ci troviamo nell’antica Grecia, nel massimo splendore della civiltà ellenica; a quei tempi, gli eventi sportivi venivano accompagnati da concerti, danze e balli – nonché vino e birra – che ricordavano in tutto e per tutto la forma di aggregazione che abbiamo poi battezzato come festival.
Con il passare dei secoli e l’avvento del Medioevo, molte di queste tradizioni sono andate perdute, finché, all’inizio della seconda metà del 900, e precisamente nel 1954, viene organizzato il Newport Jazz Festival negli USA: è un evento unico poiché vede la partecipazione di artisti del calibro di Billie Holiday, ma anche perché funge da apripista per le successive manifestazioni.
Il vero e proprio momento di svolta arriva nel 1967 col Monterey Pop Festival organizzato in California: è la prima volta che il rock diventa protagonista di un evento musicale collettivo: nomi come Bob Dylan e Jimi Hendrix suonano davanti a migliaia di giovani che scalpitano per trovare un posto nel mondo. Tira aria di cambiamento, i movimenti studenteschi sono sempre più in fermento, le manifestazioni di protesta più numerose, si ripudia la guerra in Vietnam, gli Stati Uniti vengono scossi dall’interno. È il momento perfetto per Woodstock.
Sono passati appena due anni ma tutto è cambiato: il rock è ufficialmente la musica che veicola la protesta delle nuove generazioni, molti degli artisti di punta sono direttamente impegnati politicamente e non nascondono le loro idee: l’urgenza è quella di condividere valori nuovi come la pace e l’amore libero.
Per quattro giorni di fila oltre mezzo milione di persone si raduna nel fango – il tempo sarà terribilmente inclemente – per assistere ai concerti di Joan Baez, Joe Cocker, Carlos Santana,, David Crosby, Canned Heat, Janis Joplin & The Kozmic Blues Band, Sly Stone, Grateful Dead, Paul Kantner e ovviamente Jimi Hendrix.
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