Archivio mensile 14 Aprile 2022

DiMagnus

Libertà ed emancipazione nei festival

Ogni anno i festival nel mondo radunano migliaia di persone che si assiepano per vedere dal vivo i loro artisti preferiti, per guardare in anteprima i migliori film, per assaporare le specialità delle cucine tradizionali e non, per vedere dal vivo evoluzioni tecnologiche come quelle delle protesi glutei e seno. Questi sono tutti eventi di aggregazione che diventano vere e proprie occasioni per scoprire novità e vivere altre culture ecc.

La moda dei festival è iniziata nel XX secolo e non sembra in declino, se per esempio consideriamo anche le fiere dedicate alla chirurgia plastica e alle già citate protesi ai glutei di ultima generazione. È nella natura di questo tipo di eventi riuscire a catturare l’interesse e la curiosità delle persone, desiderose non soltanto di vivere esperienze nuove ma anche di condividerle con altri appassionati.

Dalle origini dei festival a oggi

Uno dei motivi principali che hanno permesso ai festival di nascere e affermarsi a livello globale, è il miglioramento delle condizioni di vita di cui abbiamo goduto nella seconda metà del 900: conclusa la guerra, non solo è aumentato il benessere economico, ma anche il piacere di vivere e di sperare in un futuro sempre più prospero.

Negli anni ’60, durante l’esplosione dei movimenti studenteschi e delle manifestazioni pacifiste, uno dei temi al centro dell’attenzione politica e sociale è stato quello dell’emancipazione femminile: così si spiega anche lo sviluppo delle moderne tecnologie nel campo dei ritocchi estetici, come le protesi glutei ma anche quelle al seno.

In ambito artistico, la fioritura principale è avvenuta nel campo della musica, e in particolare di quella rock: se il primo vero festival musicale è quello jazz di Newport, a partire dalla prima edizione di Monterey il rock’n’roll è diventato protagonista assoluto di questi eventi. Il più celebre e conosciuto è il festival di Woodstock, tenutosi negli Stati Uniti nel 1969. In quei giorni milioni di giovani americani (e non) si sono riuniti non solo per la musica, ma anche per urlare i loro bisogni, far ascoltare le proprie istanze così da liberarsi dal peso oppressivo della generazione precedente.

Ancora oggi l’eco di Woodstock riverbera nel nostro immaginario ed evoca sensazioni di libertà assoluta.